TEATRO
DI E CON ALEXINE DAYNÉ E ANDREA DAMARCO
10
APRILE 2024
AOSTA - TEATRO SPLENDOR
ORE 20.30
una Coproduzione FramedVision-Replicante teatro
riprese e montaggio
Michel Domaine e Alexine Dayné
luci e installazione scenica
Andrea Damarco
foto di scena
Fabio Dibello
bibliografia
Omero - Porfirio – R. Scott - A. Achmatova – A. Blandiana – J. Joyce – M. Masahide – R. M. Rilke – W. Shakespeare – J. Keats -
musiche: T. Albinoni – R. Djawadi – P. Glass – G.F. Hendel – K. MacLeod – G. Sollima – H. Zimmer – C. Mansell - Le trio Joubran
Io non so di viaggi, non so di mare
Non so di avventure, di eroi, di guerre, di terre lontane
Neanche vicine
Però so aspettare
In otto quadri (otto “tele”) si consuma una sorta di canto per una Penelope impigliata nel limbo di un’attesa irrisolvibile. Sulla spiaggia di una possibile Itaca, Penelope sceglie di non morire cristallizzandosi nell’immobilità di quell’inestricabile condizione che le era stata destinata, e crea la propria odissea. Otto donne diverse, scaturite da una stessa matrice, vengono ricamate e tessute con la luce su un tulle che si fa telaio e schermo insieme. Si fa barriera ma anche superficie su cui inventare una storia. Su cui tesserla; e darle vita. Si fa luogo in cui il sogno diventa reale. E il reale si addormenta per lasciare posto al sogno.
Nello stesso luogo, dietro lo stesso tulle, su quella stessa spiaggia, un altro canto: quello di una sorta di cigno nero morente: Ulisse.
Io ne ho viste cose che voi non potreste immaginarvi
uomini nascere dalla pancia di un cavallo
navi da combattimento in fiamme al largo della rocca di Ilio
e donne cantare su verdi spiagge incastrate tra scogliere di crani
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo
come lacrime nella pioggia
È tempo di morire
C’è, in questo grumo di visionarie parole (ispirate a Blade Runner/Ridley Scott – 1982), il senso più profondo del pensiero di Ugo Foscolo: l’unica forma di immortalità che abbiamo e che, dunque, esiste per certa è quella di essere ricordati da coloro che ci sopravvivono. A partire da questa verità, nasce la figura di questo Ulisse e prende forma la seconda pala che abbiamo affiancata a quella di Penelope per concludere così, in un dittico narrativo (che ha visto le compagnie framedivision e Replicante teatro lavorare insieme all’interno di un progetto durato oltre due anni) questo piccolo poema dedicato al viaggio. Da una parte, l’odissea di chi non ha potuto accingersi materialmente a viverla (quella di Penelope), dall’altra, un’odissea vissuta (quella di Ulisse), ma che rischia di andare perduta (“come lacrime nella pioggia”) se non verrà ricordata dai viventi che gli sopravviveranno.
Appuntamento a Itaca è il naturale approdo di un percorso che intende concludersi su di una spiaggia dedicata a questi laici e contemporanei Adamo ed Eva. Una spiaggia che si fa luogo in cui cinema e tea-tro si sono dati appuntamento.
BIGLIETTI
INTERO € 15 / RIDOTTO € 10
IN VENDITA DAL 03.01.24